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i sacchetti biodegradabili non si degradano - GreenLineCirvi

maggio 02, 2019

Nessuna busta usa e getta della spesa si degrada rapidamente nell’ambiente. L’incredibile studio dell’università di Plymouth dimostra che le buste bio etichettate come biodegradabili dopo 27 mesi sono ancora tutte intere a terra, anche se non possono reggere il peso degli oggetti senza sfaldarsi, mentre dopo tre anni in ambiente marino, il sacchetto etichettato come biodegradabile e immerso in mare è ancora integro.

I ricercatori hanno testato per un periodo di tre anni buste di quattro materiali diversi: polietilene ad alta densità (la plastica tradizionale da idrocarburi), plastica oxo-biodegradabile (prodotta da idrocarburi e addizionata con sostanze che ne favoriscono la frammentazione in tempi brevi), plastica biodegradabile (che si dissolve nell’ambiente al 90% in 6 mesi), plastica compostabile (che si disintegra in 3 mesi e può essere utilizzata per produrre il fertilizzante compost).

Le buste di diverso tipo sono state testate in tre ambienti naturali – all’aperto, sepolte nel terreno e immerse nell’acqua di mare – e in condizioni di laboratorio controllate.

I risultati, dicono i ricercatori, mostrano che nessuna delle buste e dei materiali può dimostrare “un sostanziale deterioramento entro 3 anni in tutti gli ambienti”. Non è quindi chiaro se le formulazioni oxo-biodegradabili o biodegradabili forniscano tassi di deterioramento sufficientemente avanzati da risultare vantaggiosi nel contesto della riduzione dei rifiuti marini, rispetto ai sacchetti tradizionali.

Va detto che la plastica compostabile usata in Europa per i sacchetti dell’ortofrutta, deve rispettare la norma EN 13432, secondo tale norma il sacchetto, con i rifiuti organici all’interno, deve degradarsi in misura pari al 90% in frammenti inferiori ai 2 mm. La scomposizione deve avvenire entro 12 settimane in un impianto di compostaggio dove la temperatura raggiunge i 55/60 °C.